Gota d’Água: la verità di Chico sul “milagre econômico brasileiro”

Oggi voglio parlare di Gota d’Água, un musical di Chico Buarque scritto in collaborazione con Paulo Pontes, che è un adattamento della tragedia Medea di Euripide alla situazione brasiliana del periodo del regime militare, che al momento della prima dello spettacolo (1975) era nella sua fase più sanguinaria.
Molte persone ignorano questa attività parallela di Chico come autore di teatro (lui realizzava le musiche ma spesso era anche autore – o coautore- del libretto) ma questa cosa non deve sorprendere più di tanto. Questo artista è multidimensionale, o forse sarebbe più giusto dire che è un Artista completo, con la A maiuscola, quindi una persona che sperimenta varie forme di espressione mutuando cose da un linguaggio all’altro. Quindi a parte la musica (con più di 50 album pubblicati) nella produzione di Chico Buarque c’è un po’ di tutto, ma soprattutto il cinema (come autore e attore) e la letteratura, con quattro romanzi più altri libri di diversa natura all’attivo.

Ma è il teatro, soprattutto negli anni ’70 ad attirare parecchio Chico, probabilmente perché questa tradizione del musical in quel momento era molto in voga in America e in Europa, e anche perché in Brasile il teatro è sempre stato una cosa molto popolare, nel senso che era fatto proprio per la gente, tant’è che questa peça Gota d’Água quando uscì a Rio venne messa in scena contemporaneamente in due teatri e a prezzi molto accessibili.

Probabilmente il vero motivo di questo interessamento di Chico per il teatro,  era dovuto al fatto che in quel decennio la dittatura militare, come abbiamo già detto, stava entrando in una nuova fase, molto più cruenta, molto più repressiva (con la chiusura del parlamento , in risposta anche alle azioni dei guerriglieri che compivano sequestri di diplomatici stranieri per fare pressione sul governo ed ottenere la liberazione dei prigionieri politici). Una situazione simile a quella descritta nel film Zuzu Angel di cui abbiamo parlato qui.

Ma soprattutto, come dice Chico stesso in  “Bastidores“, un bellissimo DVD dove viene analizzata la sua carriera da dietro le quinte, Gota d’Água racconta quel momento in cui cominciava a cadere la politica economica del miracolo brasiliano, che corrisponde al governo del generale Medici e al periodo di maggiore repressione. il musical toccava un problema cruciale, parlava della classe medio bassa, delle abitazioni popolari e andava contro la propaganda ufficiale del governo di questo cosidetto “miracolo brasiliano” che, chiaramente, non era mai avvenuto. Per questo il musical diventò molto popolare perché parlava di problemi gravissimi che erano nascosti dalla versione ufficiale della censura. E per questo venne anche pesantemente ostacolato e censurato nei testi.

Ma vediamo brevemente di che cosa parla Gota d’Água: come già detto è ispirata alla Medea di Euripide ma si svolge nella contemporaneità di un sobborgo di una grande città brasiliana. Questo fatto di pescare nei classici attualizzandoli non è una cosa nuova nel teatro musicale brasiliano (basti pensare a Orfeo de Conceição di Vinicius de Doraes con le musiche di un giovane Tom Jobim che poi diede vita al film famosissimo e pluripremiato Orfeu Negro di Camus)

Tornando alla storia di Gota d’Agua, il musical narra la storia di Joana una donna che sbarca con difficoltà il lunario e che viene abbandonata dal marito Jasão per la classica donna più giovane e più ricca. Per l’incapacità di sopportare l’abbandono Joana si vendica del tradimento uccidendo i suoi due figli e suicidandosi, e nella scena finale del musical-tragedia (a questo punto) i corpi sono depositati ai piedi di Jasão nel giorno del suo matrimonio con la donna più giovane. Un soggetto ben proporzionato con il dramma che stava vivendo il Brasile, ma c’era bisogno di stimoli forti in quel momento e sia Chico che Paulo Pontes pensarono che poteva andare bene il testo di Oduvaldo Vianna Filho , da cui presero spunto per il musical.

Ora un po’ di documento per rendere il post più succoso: intanto un monologo importante della protagonista (della prima rappresentazione del 1975) che era Bibi Ferreira personaggio eclettico dello spettacolo brasiliano e in quel momento anche moglie dell’autore Paul Pontes, che chiaramente confezionò sulla moglie un personaggio capace di far risaltare le sue doti di attrice istrionica.Questo è il momento più importante del musical, chiamato il monologo del veleno, quando la protagonista realizza il suo piano estremo e allucinato.

Poi un paio di cose più allegre :), due canzoni che sono partite da questo musical per vivere di vita propria. Intanto la canzone che da il titolo alla pièce, Gota d’Água appunto, che è stata registrata da Bibi Ferreira, Chico stesso e anche da Simone (forse la versione di Simone è paradossalmente quella più conosciuta, ed è questa che ho scelto, anche perchè a me piace tanto questa interprete).

E per finire un pezzo che è diventato una specie di inno della protesta contro la dittatura, Partido Alto, che è proprio un partido alto, cioè un certo tipo di samba che ha una determinata ritmica. Qui solo per il testo di questa canzone ci vorrebbe un post, perchè è molto bello e perchè è stato pesantemente censurato dalla dittatura. Ad esempio ad un certo punto la versione originale aveva la frase “Na barriga da miséria nasci brasileiro” (nella pancia della miseria sono nato brasiliano) e quel “brasileiro” venne sostituito con “batuqueiro” un po’ per rimanere nel samba e un po’ perchè per la dittatura non poteva proprio andare quella frase, perchè il Brasile era perfetto. Ho scelto questa versione di Aleh perchè mi piace molto l’arrangiamento, soprattutto sul finale, e perchè lui è proprio bravo.

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