Carlos Drummond de Andrade è stato uno dei massimi poeti del modernismo brasiliano, e in generale del novecento. Tempo fa, in occasione della fine dell’anno, tradussi un suo poema dal titolo “Esperança” e adesso faccio lo stesso con un altro poema che si intitola “Receita do ano novo”, la ricetta dell’anno nuovo.
Per ottenere un bellissimo anno nuovo
del colore dell’arcobaleno, o della tua pace,
un anno nuovo non confrontabile con tutto il tempo già vissuto
(forse vissuto male o senza senso)
per ottenere un anno
non solo pittato di nuovo, rammendato all’ultimo momento,
ma nuovo nelle sementi della trasformazione;
nuovo fino al cuore delle cose meno percepite
(a cominciare dalle tue cose intime)
nuovo, spontaneo, così perfetto da non notarsi,
ma con il quale si mangia, si passeggia,
si ama, si comprende, si lavora,
non hai bisogno di bere champagne o qualche altra bibita,
non hai bisogno di spedire ne di ricevere messaggi
(una pianta riceve messaggi? Spedisce telegrammi?)
Non hai bisogno
di fare la lista delle buone intenzioni
per riporla nel cassetto.
Non hai bisogno di piangere pentito
per le stupidaggini compiute
ne, stupidamente credere
che per un decisione della speranza
a partire da gennaio le cose mutino
e sia tutto, chiarezza, ricompensa,
giustizia tra gli uomini e le nazioni,
libertà con profumo e gusto del pane appena sfornato,
diritti rispettati, cominciando
dal diritto sacro di vivere.
Per ottenere un anno nuovo
che meriti questo nome,
tu, mio caro, devi meritartelo,
devi costruirlo da capo, lo so che non è facile,
ma tenta, prova, in maniera consapevole.
E’ dentro di te che l’anno nuovo
sonnecchia e aspetta da sempre.
Carlos Drummond de Andrade
Buon 2020 da Brasil Cotidiano.
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