Carybé e la sua Bahia

CarybeChe relazione ci può essere tra il simpatico vecchietto della foto a fianco (che nella vita ha fatto tante cose ma è conosciuto principalmente come pittore) e un vorace piranha dei fiumi sudamericani? Nessuna infatti, in comune hanno solo il nome: “Carybé“, che oltre ad identificare una particolare specie di piranha fu il nome d’arte che scelse per se Hector Julio Parid Bernabó, detto appunto Carybé, uno dei pittori brasiliani più amati e conosciuti internazionalmente. Carybé nacque in un sobborgo di Buenos Aires nel 1911, ma a parte alcuni viaggi in altri paesi del Sud America (e i primi otto anni di vita trascorsi in Italia) visse per quasi tutta la vita in Brasile dove morì nel 1997 dopo aver lasciato oltre 5000 lavori tra quadri, disegni, illustrazioni, sculture, murales, tutti caratterizzati dall’uso massiccio del colore e dal  suo stile riconoscibilissimo fatto di figure molto stilizzate, dipinte con un tratto essenziale, quasi grafico.

Per essere proprio precisi Carybé visse a Bahia, che è una specie di Brasile nel Brasile, per via della mentalità particolare dei bahiani,  conseguenza di quella fusione caratteristica tra sacro e profano che trova la sua espressione tipica nei riti del candomblé, che lui frequentò abitualmente. Carybé conobbe Bahia prima come giornalista, poi venne letteralmente rapito dalla gente, dalla luce, dalla africanità che traspariva da ogni angolo di questa città e dopo aver fatto decine di lavori, anche umili, mischiandosi con la gente più povera di Salvador, cominciò a sperimentare la sua arte, facendo mostre ed esportando i suoi lavori prima in tutto il sudamerica, poi anche nelle principali città americane.

Insieme allo scrittore Jorge Amado, al collega artista Mario Cravo, al musicista Caymmi e a tanti altri personaggi fu responsabile della rinascità della Bahia degli anni ’50 e ’60; In particolare il legame  con Jorge Amado fu molto forte: molti dei libri di quest’ultimo furono illustrati da Carybé e fra i due ci fu una lunga e sincera amicizia.

Come al solito quando si parla di arte è meglio lasciare spazio alle opere: di seguito i due murales realizzati da Carybé originariamente per l’aeroporto JFK di NY e recentemente spostati  causa demolizione del terminale dell’aeroporto newyorkese (non senza difficoltà logistiche viste le dimensioni di 5 x 16 metri)  nel nuovo terminale sud dell’aeroporto MIA di Miami. I due murales rappresentano due scene americane: la conquista del west e il flocklore nelle americhe.

Le tre opere seguenti sono un esempio di quadro (“Mulata” olio su tela), di scultura (Mae Bahiana, bronzo)  e di una opera grafica di Carybé rappresentante il rito della capoeira. Tutte unificate dal sul stile unico e da quell’uso del colore ce dicevamo prima. Per conoscere di più sulla vita e le opere di questo artista c’è un sito web creato appositamente per il trasferimento dei murales ai MIA, ma che comprende anche molte altre informazioni.

    

2 thoughts on “Carybé e la sua Bahia

  1. Grazie della precisazione Adriana, mi era sfuggita questa cosa adesso lo aggiungo al post… Comunque mi fa piacere sapere che nei suoi quadri molto colorati ci possa essere qualche “lembrança” italiana 😀
    ciao
    Vincenzo.

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